venerdì 2 ottobre 2009

Lino Landolfi e Il Vittorioso - 1

La vera novità, a cavallo del 1951/52, è l’arrivo, come ho già anticipato qualche post fa, di Lino Landolfi. Su di lui in rete c’è ben poco (qualcosa anche qui), cercherò nei prossimi giorni di scansionare qualcosa.
L’amico Piccic, in risposta al mio post La malinconica sorte di Craveri, scrive fra l’altro: “Ci sarà un motivo per cui a me Landolfi non dice assolutamente niente…” Ebbene, devo confessare che anche a me, queste prime prove di Landolfi sul Vittorioso appaiono davvero fredde. Ma è indubbiamente, anche se condivisa, solo un’opinione personale. Lino Landolfi, oltretutto, conoscerà, un decennio e rotti dopo, un momento davvero splendido, culminato con una fantasiosa (e visionaria) versione del Don Chisciotte, pubblicata prima sul Vitt e poi in volume dalla Comic Art:



Un piccolo gioiello è poi la realistica epopea quotidiana (una proto-sitcom) de La famiglia Bertolini, pubblicata sul Messaggero dei Ragazzi negli anni Sessanta, e raccolta in un raro volume delle edizioni Paoline:


Inoltre merita almeno una menzione il lungo ciclo di avventure di Piccolo Dente, pubblicato sul Giornalino negli anni Settanta.
Ma quel che ci interessa di più, in questa sede, è il suo inizio di carriera sul Vittorioso, fra il 1951 e il 1952. È in questi anni che Landolfi dà vita al personaggio di Procopio, che poi sarà per decenni una specie di fil rouge, in viaggio nel tempo e nello spazio, apparendo anche come una sorta di “testimonial” in storie fra le più diverse per temi e ambientazioni.
Nel luglio del 1951, annunciato con gran pompa, inizia la pubblicazione di Joe, l’eroe del West:


Il segno è improntato ad una stilizzazione tipica di certo disegno animato che fa capo allo studio Pagot (sei d’accordo, Luca?).
Landolfi pesca allegramente nell’immaginario collettivo dell’epoca, e appare come “partecipazione straordinaria” anche Pecos Bill di Martina/Paparella e soci, che in quel 1952 vive il suo momento più bello e fortunato:
Il personaggio di Joe, ovvero il pre-Procopio, si sposta con grande prevedibilità sul poliziesco con la storia successiva, che avrà in seguito anche il grande onore dell’ultima pagina, a colori, spodestando Craveri e approfittando della strana latitanza di Jacovitti:

Curioso il personaggio del vecchietto Blick: ha una vaga somiglianza con Asterix, oppure è una mia impressione?


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